03.04.2013
“Non vedo, non sento e non parlo
e se parlo, parlo con lingua biforcuta”: così direbbero i Sioux se fossero in
grado di leggere il comunicato della segreteria cittadina del PD legnanese,
inerente al protocollo d’intesa sottoscritto dalla giunta Centinaio con
l’associazione anti legge 194 “Difendere la vita con Maria”. Chi non era presente o non ha
seguito i lavori del consiglio comunale di mercoledì sera non può sapere delle
panzane e delle bestialità giuridiche che la giunta Centinaio ha raccontato,
rispondendo all’interrogazione di Sinistra Legnanese, per giustificare la firma
del protocollo. Personalmente ero presente in
consiglio, ed ero uno di quei cittadini che protestavano civilmente per questa
brutta storia, esibendo il suo bel cartello di dissenso. Tralascio ulteriori sfumature
sulla serata perché già ampiamente riportati dai media sia locali che
nazionali, per commentare invece la presa di posizione del Partito Democratico
in merito alla questione.
Una presa di posizione
sconfortante, in cui si chiede testualmente “che non venga piu’ rinnovata
la convenzione con l’associazione “Difendere la vita con Maria” e che si vigili
sulla correttezza dell’applicazione della convenzione in atto”. Chissà quanto hanno studiato per raggiungere tale
acume politico. Quindi il protocollo c’è e ce lo teniamo e vigiliamo che gli
adepti di “Maria” non tirino in ballo, durante le cerimonie, belzebù od altro
armamentario del genere. Mai fu
così grande una presa in giro come questa, forse era meglio stare zitti.
Vada che nessuno, o quasi, al di
fuori della giunta sapesse del protocollo firmato in barba a qualsiasi regola
di trasparenza, ma con una interrogazione in discussione il PD cittadino non
poteva non sapere, e, se avesse voluto, avrebbe potuto dire la sua fin
dall’inizio. E’ inutile ora fare professione di laicità in questo modo
“farlocco”, teso solo a salvaguardare la propria immagine e le poltrone. Sì
perché pare che per il PD legnanese le poltrone siano più importanti del
rispetto della dignità delle donne e delle leggi dello stato.
Non chiedere la cancellazione del
protocollo, rende complici di una giunta fuori controllo, incapace di essere
rappresentativa di tutta la comunità cittadina e che, accordandosi con
associazioni confessionali, non fa un buon servizio alle istituzioni e colpisce
anche le sensibilità religiose aperte ai temi etici.
Mi auguro che tutte le cittadine
e i cittadini legnanesi, che hanno a cuore il senso laico delle istituzioni e
il rispetto dello stato e delle sue leggi, facciano sentire la loro voce
affinché quell’ignobile protocollo possa essere cancellato al più presto.
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