19.09.2012

In questa situazione, però, la cosa più sconcertante e
triste è che nè i sindacati, nè la nuova amministrazione comunale, sindaco in
testa, nè i partiti di maggioranza, che la sostengono e che si dichiarano di
centrosinistra (ma che di sinistra non hanno niente), non abbiano detto e fatto
finora assolutamente nulla di concreto contro l’affacciarsi e l’installarsi sul
nostro territorio cittadino del più bieco neofascismo razzista e xenofobo.
Le uniche voci, che per ora si sono sentite contro, sono quelle delle forze componenti il gruppo consiliare della Sinistra Legnanese e dell’ANPI. Sono tutti capaci di fare quello che, con una definizione forte ma veritiera, viene da chiamare “l’antifascismo della domenica”. Che senso ha sventolare le bandiere, commemorare il 25 aprile e i suoi martiri, la lotta partigiana e altro se poi in una situazione come questa non si dimostra concretamente il proprio impegno antifascista, che da sempre è parte fondante del patrimonio ideale e costituzionale della nostra Repubblica e della nostra città di Legnano? L’antifascismo non si deve dimostrare solo nelle ricorrenze e nelle sedi dei circoli, ma sempre, con un concreto e costante impegno quotidiano, se necessario, anche nelle piazze, per la democrazia e per la libertà di tutti i cittadini.
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