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mercoledì 3 ottobre 2012

A Legnano se non sei cattolico, dove puoi professare pubblicamente il tuo credo religioso?

di Rino Lattuada
03.10.2012

Pur non avendo né praticando alcuna fede religiosa e con idee sulla spiritualità tutte mie, da sempre credo nell’importanza della libertà e dei diritti dell’essere umano in tutte le sue forme e espressioni, compresa quella di poter praticare in modo decente e nei luoghi adatti la propria fede religiosa, indipendentemente da quale fede sia e da che parte provenga (la libertà e i diritti religiosi sono sanciti anche dalla nostra Costituzione). Mi ha incuriosito un articolo apparso poco tempo fa su un noto settimanale locale, in merito a una situazione che, non lo nascondo, mi è sembrata paradossale e triste contemporaneamente.

L’articolo era titolato e iniziava così: La messa ortodossa sbarca in strada «Ci hanno detto che qui é possibile pregare e seguire la Messa e io ho accompagnato mia moglie» - Una Messa per strada, una funzione religiosa sotto gli occhi dei passanti. E' successo a Legnano, una settimana fa, quando un gruppo di donne ed un sacerdote di culto ortodosso si sono radunati sotto il portico della chiesa chiusa di Sant'Ambrogio, per pregare. La scena non è passata inosservata, e numerosi passanti si sono fermati per capire cosa stava accadendo: il sacerdote ha indossato i paramenti che si convengono alle funzioni religiose, come la Messa celebrata di lì a poco, mentre le donne si sono coperte la testa con dei veli e si sono predisposte all'ascolto ... Una funzione religiosa cristiano ortodossa, svolta in strada davanti a una chiesa cattolica chiusa ... Sicuramente tante cose tra i cristiani non funzionano da molto tempo e mi auguro che questo fatto accaduto sia casuale e non voluto, soprattutto perché parlando dell’importanza dei rapporti interreligiosi e interculturali, come dicevo prima, non possiamo prescindere dalla fondamentale azione del credente, ovvero praticare il proprio credo religioso nelle forme e nei luoghi più adatti. Non sicuramente per la strada (non siamo mica al fronte, con la messa da campo!!).

Anche i musulmani della nostra città hanno questo problema, dato che, con la chiusura del loro centro religioso-culturale di via XX Settembre, si sono ritrovati a non avere più un luogo adatto dove professare la loro fede e dove fare cultura religiosa, pur essendo stata più che doverosa la chiusura del loro centro, non essendo esso in regola con la normativa vigente sull’igiene e la sicurezza degli immobili.

Sicuramente, le problematiche riguardanti il culto non sono prioritarie nel governo e nella gestione della nostra città, ma rivestono comunque la loro rilevante importanza sociale e culturale. Mi auguro, perciò, che l’attuale amministrazione Centinaio, facendo proprio, una volta tanto, il valore costituzionale della laicità delle istituzioni, non presti solo attenzione alla parte cattolica della città, ma anche a chi cattolico non è, e favorisca concretamente anche un importante e prezioso percorso interreligioso, interculturale e, perché no, anche pratico e solidale, perché necessario al faticoso processo di integrazione in atto.

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