12.02.2013
La Teologia della Liberazione è una riflessione
teologica iniziata in America latina con la riunione del Consiglio Episcopale
Latinoamericano (CELAM) di Medellín (Colombia) del 1968, dopo il Concilio
Vaticano II, che tende a porre in evidenza i valori di emancipazione sociale e
politica presenti nel messaggio cristiano. Tra i protagonisti che iniziarono questa corrente di
pensiero vi furono i sacerdoti Gustavo Gutiérrez (peruviano), Hélder Câmara e
Leonardo Boff (brasiliani). Il termine venne coniato dallo stesso Gutiérrez nel
1973 con la pubblicazione del libro Teologia della Liberazione (titolo
originale spagnolo: Historia, Política y Salvación de una Teología de
Liberación). I contenuti della Teologia della liberazione si trovano in
rapporto di contrasto con quelli della Santa Sede, la quale adottò misure
disciplinari contro alcuni dei suoi esponenti.
Scritto da IHU on line - Giovedì
18 Ottobre 2012
«Gli intellettuali
che hanno un senso etico devono dire che la TERRA è minacciata»
“La Teologia é seria quando si prende sul serio la
testimonianza degli invisibili, dei disprezzati, di quelli che non contano
niente. Ogni persona è unica al mondo, ha qualcosa da dire, da
mostrare. Ignorante é quello che pensa che il popolo é ignorante. Il
popolo conosce molto della vita, della sua lotta”, ha affermato Leonardo Boff
in una intervista concessa a IHU On-Line. Per Boff, "la nostra sfida non è quella di creare
cristiani, ma creare persone oneste, umane, solidali, compassionevoli,
rispettose della natura degli altri. Se realizziamo questo si realizza il sogno
di Gesù”. E continua: “c'è un detto che dice: dove ci sono i poveri là
c'è Cristo, e dove sta Cristo là c'è la Chiesa. Solo che non è vero che
dove ci sono i poveri c'è la Chiesa. Essa è più vicina al Palazzo di Erode che
alla grotta di Betlemme. La Chiesa deve rivedere quale è il suo posto
nella società”.
Leonardo Boff, filosofo, teologo e scrittore é professore
emerito di Etica, Filosofia della Religione e Ecologia alla Università di Stato
di Rio de Janeiro – UERJ.
IHU – Qual è la differenza della Teologia della
liberazione degli anni 1970 e 1980 e oggi, con la globalizzazione neoliberale?
E' capace di rispondere alle sfide contemporanee?
Leonardo Boff – La Teologia della Liberazione parte dal
grido degli oppressi , che oggi sono i poveri. Fino al 2008 c'erano 860 milioni
di poveri al mondo e la crisi economica e finanziaria ha elevato questo numero
a un miliardo e 200 milioni. I gridi sono diventati boati. Fino a quando ci
saranno persone al mondo che gridano, siano donne, afrodiscendenti, indigeni, persone
discriminate, sempre ha senso, partendo dalla fede, parlare e agire in forma
liberatrice. È una teologia permanente, perché, per la condizione umana, tutti,
perfino i più ricchi e equilibrati, portano la propria croce: é la paura della
morte, l'esposizione a incidenti, la perdita del figlio o della sposa; non
abbiamo una vita sicura. La condizione umana è questa e deve essere costruita
ogni giorno, con la sua angustia e oppressione. In questo senso la fede
cristiana offre un cammino di liberazione alla persona, collocando la vita –
anche una vita che si è frantumata – nel palmo della mano di Dio, ottenendo
così una liberazione spirituale. Il messaggio di Gesù è liberatore per questo.
Una teologia che non produce questo effetto umanizzante non può essere
l'eredità o quello che ci ha lasciato Gesù.
IHU – Come e che il cristianesimo, che è nato nel
primo mondo, oggi non fa parte dell'universo europeo, o almeno non ha molta
rilevanza in esso, e si dimostra più vivo nel terzo mondo?
Leonardo Boff – Dapprima c'è un problema di
statistica. Oltre la metà dei cristiani e dei cattolici vive nel terzo mondo.
Di fatto è una religione del terzo mondo, sebbene sia nata nel primo. E se
parliamo di creatività, di presenza, vedremo che la creatività non è presente nel
primo mondo, dove abbiamo culture agonizzanti, che lentamente “stanno
scivolando dalla rampa” della vita ; sono civiltà che non coltivano la
speranza, perché non vedono quale speranza ci sia per loro. In fondo hanno
conquistato tutto quello che volevano, hanno dominato il mondo, imposto le loro
idee, le loro filosofie, i loro valori, la loro musica, e ora dicono che sono
infelici. Questo significa che l'essere umano non ha solo fame di pane , di
beni materiali, ma anche di bellezza, di comunicazione, di amore di
solidarietà. E questi valori sono presenti soprattutto tra i poveri. Se c'è una
cosa che i poveri proteggono è la cultura della solidarietà, l'allegria di
vivere con il poco che hanno. Lo si vede perfino nelle telenovele di Globo,
come quella chiamata Avenida Brasil: dove stanno la vita, la solidarietà e
l'allegria? Non nell'alta borghesia; stanno nella favela del Divino. In questi
luoghi dell'Asia, Africa, dell'America Latina, il cristianesimo si dimostra
creativo. Esso si incarna nelle culture locali, e allora assume un volto
differente, musiche e simboli differenti. E ora stanno comparendo nuovi santi e
martiri che sono nostri. E c'è qui anche la questione delle donne. E non è solo
che ci sono donne che fanno teologia, perchè la fa anche la donna americana
ricca. Qui abbiamo la donna povera che non vuole entrare nel mondo dei ricchi,
ma vuole essere solidale. Quindi c'è una teologia femminile differente. Esse
litigano perfino con le americane, per esempio, criticandole, dicendo che non
si deve continuare a fare teologia solo per integrare le donne, che poi
contribuiranno solo a ingrossare il mondo degli oppressori. Le latinoamericane
chiedono a loro solidarietà come donne e come oppresse. Se non ci sarà questo,
non sarà una vera Teologia della Liberazione.
HU – Partendo dalla esperienza, nella pratica della Teologia della Liberazione, come dovrebbe essere una teologia seria?
Leonardo Boff – La Teologia é seria quando
si prende sul serio la testimonianza degli invisibili, dei disprezzati, di
quelli che non contano niente. Ogni persona è unica al mondo, ha qualcosa da
dire , da mostrare. Ignorante é quello che pensa che il popolo é ignorante. Il
popolo conosce molto della vita, della sua lotta. É un sapere, come dice
Camões, “fatto di esperienza”. Siamo seri quando diamo valore a quello che dice
il popolo, che non sono parole, ma drammi e gridi. In secondo luogo, dobbiamo
saper formulare questo in maniera rigorosa e universale, in modo che tutti
possano capire.
IHU On-Line – Quali sono i limiti della Teologia nel
mondo di oggi? Quali sfide deve affrontare nel secolo XXI, considerando il
contributo che può offrire alla società contemporanea, principalmente la crisi
ecologica e ambientale?
Leonardo Boff – Per prima cosa la Teologia e le Chiese ammettano di
essere complici del mondo a cui oggi siamo arrivati. Questo significa
che c'è stato qualche errore nella nostra trasmissione di fede, nella nostra
esperienza biblica, per cui non siamo riusciti ad evitare la crisi ecologica e
la crisi economica mondiale. Non abbiamo la chiave della salvezza, siamo parte
del problema. E con molta umiltà, dobbiamo rinunciare a ogni arroganza tipo
“abbiamo la parola della rivelazione e quindi sappiamo”. Noi non sappiamo.
Dobbiamo unirci a tutti i gruppi, cominciando dai poveri – che hanno la loro
sapienza –, e poi con il discorso delle scienze, delle altre chiese, con tutti
i discorsi che creano significato. Quando la Chiesa è stata arrogante e ha
assunto il potere, è stato un fiasco. Ha governato male, fino al 1890 c'era ancora
la pena di morte nello Stato del Vaticano, oltre ad aver commesso grandi errori
storici contro la modernità e i diritti umani. Quindi non può presentare titoli
di credibilità. Per prima cosa , bisogna riconoscere che si può imparare
dialogando e che si può dare un contributo partendo dall'esempio di Gesù. La
nostra sfida non è quella di creare cristiani, ma creare persone oneste, umane
, solidali, compassionevoli , rispettose della natura degli altri. Se
realizziamo questo si realizza il sogno di Gesù
IHU On-Line – Quali sono le principali minacce che
incombono sul nostro futuro?
Leonardo Boff – Ci sono due gruppi di minacce Una viene dalla
macchina di morte che è la nostra cultura militarista che ha creato un
tale numero di armi nucleari, chimiche e biologiche, che possono distruggere
ogni forma di vita sul pianeta. Queste armi sono molto deleterie, sono in
sicurezza, ma non in assoluta sicurezza Lo abbiamo visto a Chernobyl e
Fukushima. Inoltre abbiamo le nano tecnologie. La guerra cibernetica può essere
ad elevata distruzione. Si tratta di una guerra non dichiarata, di violenza
estrema e che punisce gli innocenti. Il secondo gruppo di minacce deriva da
quello che il nostro sviluppo industriale ha fatto negli ultimi 300, 400 anni,
con la sistematica aggressione alla Terra, ai suoi beni, le sue risorse. Siamo
arrivati al punto di avere destabilizzato totalmente il sistema Terra, e
l'evidenza di questo è il riscaldamento globale. Per ricostruire quello che
prendiamo alla Terra in un anno, essa abbisogna di un anno e mezza. Quindi la
Terra è già sterminata. Stiamo arrivando a una temperatura vicino ai 2º C e la
comunità scientifica nord-americana ha lanciato l'allarme sul fatto che, con
l'ingresso del metano, del disgelo delle calotte polari e altri fattori, la
Terra si sta scaldando piano e, improvvisamente, la febbre può sbalzare da 37º
C a 45º C. Con questo repentino riscaldamento, la vita che conosciamo oggi non
sopravviverà, né quella animale, né vegetale, ne umana. Dato che abbiamo la
tecnologia, siamo in grado di creare piccole oasi refrigerate per gruppi di
esseri umani, che sicuramente invidieranno quelli che sono morti prima, tanto
la vita sarà miserabile. Questo incomberà sull'umanità nei prossimi decenni, e
nessuno lo crede, perché va contro il sistema di accumulazione, contro il
capitalismo, contro le grandi aziende. Gli intellettuali che hanno un senso
etico devono parlare di questo .
IHU On-Line – In quali situazioni della nostra
società si può vedere il Cristo Crocefisso?
Leonardo Boff – Un vecchio detto della tradizione cristiana dice:
dove c'è il povero, lì c'è Cristo. Oggi dobbiamo guardare in tutte le
città del terzo mondo, le grandi cinture di miseria, le baraccopoli. Il
cristiano che prende sul serio la consapevolezza che Cristo è là dove sta il
povero deve andare a visitarlo. Non basta sapere che là c'è uno slum. Bisogna
andare lì, parlare con le persone, vedere come si può aiutarli a organizzarsi
meglio. Un altro detto dice: dove ci sono i poveri c'è Cristo, e dove c'è
Cristo sta la Chiesa. Solo che non è vero che dove ci sono i poveri c'è la
Chiesa. Essa è più vicina al Palazzo di Erode che alla grotta di Betlemme. La
Chiesa deve rivedere quale è il suo posto nella società .
IHU On-Line – In che senso il capitalismo può essere
definito come anticristiano?
Leonardo Boff – In primo luogo il capitalismo é contro la vita,
assassina le vite umane per accumulare. Per permettere ad alcuni una vita di
qualità, molti devono avere una pessima qualità di vita. E questo è ingiusto. E
tutto quello che va contro la vita finisce per essere contro colui che ha
detto: “Io sono venuto a portare la vita e una vita in abbondanza ”. Per questo
è anticristiano. Riconoscerlo è costato molto ai cristiani, dato che le chiese
si sono collocate molto bene dentro il sistema capitalista. La Chiesa ha
difficoltà a condannare perché il capitalismo non nega la Chiesa o la
religione. Al contrario, difende la Chiesa e la morale. Solo che , nella
pratica, nega tutto questo. E questa è la grande illusione della Chiesa, dal
momento che il capitalismo si estende in tutto il mondo, senza solidarietà.
Con lui, solo il forte
guadagna.
IHU On-Line – Su cosa basa la sua affermazione che
gli Stati Uniti sono il grande terrorista mondiale?
Leonardo Boff – In pratica sono il grande terrorista poiché, in
America Latina, hanno appoggiato tutte le dittature e partecipato attivamente
agli attentati, ai sequestri di persona, fornendo informazioni . E continuano
con questa strategia, che è la strategia dell'Impero. Dove c'è una opposizione,
la distruggono. Solamente mi meraviglio che non siano riusciti ad eliminare
ancora Hugo Chávez, in Venezuela, ne Fidel Castro, pur tentando 17 volte, senza
risultato. Gli USA usano sempre la violenza militare per imporsi e lo fanno
dappertutto, come hanno fatto in Libia, ad esempio, con i droni. Credo che dopo
le elezioni interverranno con i droni anche in Siria.
IHU On-Line – Indipendentemente se Obama sarà
rieletto o no?
Leonardo Boff – Indipendentemente. Anche lo stesso Obama. Perché
gli USA non riusciranno a trattenere Israele e, inoltre, non risolveranno i
problemi con l'Iran. Quindi l'arma non è la diplomazia e la ricerca di percorsi
di pace, ma l'arma è la sottomissione. Essi sono forti oggi, non nell'economia
- perché la Cina lo è di più – né nella tecnologia - Giappone e altri paesi lo
sono di più -; essi hanno il dominio militare del mondo, con la possibilità di
ammazzare tutti. In nome di questo, sottomettono tutto il mondo. Nessuno si
oppone all'Impero, tranne il Venezuela, Cuba e la Corea del Nord.Tutti gli
altri, compreso il Brasile, si inchinano agli Stati Uniti. Si tratta di un
impero il cui imperatore è afroamericano, ma con la stessa perversione di Bush
e altri, perché il progetto non è cambiato.
IHU On-Line – Lei ha detto che riconoscere la Chiesa
di Roma come l'unica vera è un errore teologico. Perché?
Leonardo Boff – È un errore teologico perché suppone un concetto di
Dio riduzionista, come se Lui dicesse: “Questi sono i miei figli e quelli non
lo sono; queste sono le mie creature care e quelli sono figli abbandonati”.
Questo non esiste per Dio. Tutti siamo nati dal suo cuore. Dio crede in tutti
gli esseri umani. Tutti sono figli e figlie, non solo i battezzati, che per
caso sono nati in Occidente. Quindi una Chiesa che non fa questo, si oppone a
Dio.
(16
ottobre 2012)
Traduzione di Antonio Lupo.
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